martedì 17 gennaio 2017

Anoressia:la mia esperienzza

Scrivere della mia storia per me non è affatto difficile perchè l'ho superata e già molto tempo fa però mi va di raccontarla in quanto penso possa essere d'aiuto  a qualche persona (almeno spero).

La mia storia ha inizio all'età di 9 anni i miei genitori non andavano per nulla d'accordo e così io pensai bene di attirare la loro attenzione non mangiando.Le mie giornate erano come quelle di tutte le normali bambine ( anche perchè io non credevo di  avere una vera e propria malattia) mi alzavo e andavo a scuola e fin lì tutto bene finchè non arrivavano il momento del pranzo e della cena ,quando io vedevo quelle 4 penne o maccheroni nel  piatto era come se vedessi il diavolo e ci mettevo anche 45 minuti per mangiarne 10 di numero però nel frattempo avevo i miei genitori uniti nel volermi far mangiare...ed era questo che volevo !.
Andò avanti  così x bo....3 mesi... a quel punto la mia mamma e il mio papà non riuscivano più  a farmi mangiare come dovevo e (ovviamente ) la pazienza era diventata poca che decisero di portarmi in pediatria all'ospedale del ponte a Varese...li trovai tante infermiere e dottoresse molto gentili che mi facevano giocare con altri bambini e  mangiare li (si a me piaceva molto il loro cibo) ma visto che non avevo ancora del tutto ottenuto il mio scopo non  me lo facevo piacere ..nel frattempo dimagrivo  sempre di più. Insomma per non farla tanto lunga (così da non annoiarti hahaha ) andò avanti così fuori e dentro l'ospedale con day hospital x qualche annetto nel frattempo ebbi anche depressione e disidratazione (ma questi per altri motivi) ,quindi vedendo che all'ospedale del ponte non erano specializzati nella mia malattia il dott. Zambonin (me lo ricordo bene perchè aveva una pazienza...)pensò bene di farmi fare un ricovero la settimana dopo a Pavia all'ospedale Mondino (che mi salvò).Arrivati all'ospedale Mondino ci siamo  guardati intorno e...sembrava un carcere con quelle sbarre alle finestre,ragazzi legati al letto ,ecc...Quando siamo arrivati in reparto e mi hanno spiegato le REGOLE DEL POSTO non abbiamo certo cambiato idea,CHIAMARE una volta la settimana un numero a scelta (quindi se chiamavo i miei genitori non potevo chiamare i nonni...ma io ero più furba li riunivo e chiamavo solo da mia nonna) poi potevo avere  UNA VISITA  alla settimana dei genitori ,sarei stata seguita da uno psicologo (infatti il reparto era NEUROPSICHIATRIA INFANTILE  visto che ancora ero minorenne,avevamo orari ben precisi per ogni attività :
- COLAZIONE H 7.00  poi potevi stare nella sala comune  a giocare con gli altri bambini a dei giochi in scatola più vecchi dei miei genitori ,in camera tua o in giardino (20mq di giardino...)
-PRANZO H 12.00 IN PUNTO su tavoli da  5 persone ( e finchè  non finivi tutto non potevi alzarti)
- dalle 12 alle 15.55 avevi qualche ora di svago nel misero giardino (se così possiamo chiamarlo)
-alle 15.55 dovevo gia essere seduta x LA MERENDA  rigorosamente tutti in pigiama per non poter scappare (come se potessimo con le finestre sbarrate e il filo spinato attorno :-x )
poi tutti in camera a girarci i pollici fino all'ora di CENA ALLE H 19.00.

Poteva sembrare  crudele farci vivere così (e un pò lo era ) ma in quelle  2 settimane mi sono un po abituata a quelle rigide regole (tanto che poi volevo seguirle anche a casa) però sarà stata la lontananza con i miei genitori o le chiacchierate che facevo ogni tanto nel pomeriggio con lo psicologo ma mi hanno aiutata nel farmi tornare la voglia di mangiare. E in 2 sole settimane mi hanno rispedita a casa...

Tornata a casa sembrava tutto risolto per i primi giorni (credevo di aver raggiunto il mio scopo) invece non era così.I miei genitori avevano ricominciato a litigare e io credevo di essere stata da sempre la causa di ciò (ovviamente lo pensavo da bambina ingenua ora capisco che  non era così) e quindi torno a non mangiare per qualche  tempo...fino a che loro quando avevo 14 anni si separano e capisco  che tutto quel darmi  da fare a non mangiare per farli riavvicinare non è servito ad un bel niente,torno a mangiare e penso di aver fallito.

A distanza di anni riconosco di essere stata una scema a rovinarmi la vita (in quel momento) per nulla fondamentalmente. Ovviamente se potessi tornare indietro non lo farei..ma non si può.

Ho voluto raccontare questa mia storia perchè come dicevo non mi crea nessun problema parlarne e per riconoscere che a volte quando siamo bambini facciamo e pensiamo cose un pò sceme ma i bambini sono un pò così...ingenui....

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